lunedì 10 maggio 2010

Festina FE il caso Jan Fabre

Jan Fabre l'imbalsamatore di animali domestici. Jan Fabre l'artista. Jan Fabre crudele. Jan Fabre utilizza solo randagi trovati morti.
Il personaggio più discusso di questa edizione del Festival scuote e divide l'opinione pubblica. Su facebook un gruppo di protesta contro la sua esibizione[>>link], in consiglio comunale una mozione per bloccarlo. Mercoledì 12 le associazioni animaliste hanno indetto un presidio davanti alla Stazione Leopolda alle 20:00 per dare il "benvenuto" all'artista belga.

Tu che ne pensi?

Intanto è di questa sera la notizia ufficiale: il direttore artistico Roberto Bacci ha comunicato la decisione presa da Fabbrica Europa in merito alla contestata performance prevista mercoledì e giovedì sera.

Malgrado la mozione presentata dall’opposizione in Consiglio Comunale che richiedeva al Sindaco di evitare lo spettacolo di Jan Fabre, approvata con i voti della destra e di alcuni membri della maggioranza, la Fondazione Fabbrica Europa e la Direzione Artistica decidono di mandare in scena “Another Sleepy Dusty Delta Day”.

Questa decisione rivendica l’autonomia culturale di una manifestazione che lavora a Firenze da 17 anni; rivendica di poter presentare un’opera già andata in scena in molte parti d’Italia ed Europa; rivendica la libertà d’espressione dell’artista Jan Fabre che ha realizzato uno spettacolo permesso dalla legislazione italiana e internazionale e che non prevede alcuna forma di violenza sui canarini presenti in scena; rivendica un’autonomia da posizioni settarie e ideologiche, o peggio strumentali, che vogliono riportare in ambito politico scelte che alla politica non dovrebbero competere, per tutelare l’immagine di Firenze in Toscana in Italia e nel resto d’Europa.

Pertanto, decidiamo di mandare in scena lo spettacolo di Jan Fabre così com’è stato fatto in altri paesi dove si è potuto verificare che nessuna offesa è stata perpetrata ai danni del mon
do animale.

Lo facciamo per permettere anche agli spettatori di Fabbrica Europa di poter assistere e discutere civilmente i temi che lo spettacolo sollecita.